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al testo di Valentina Grazia Har
Pap, tesoro
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Papà, mi guardo intorno: c'è un mondo che continua a ballare, mentre tu lotti nel silenzio. Per quanto questa pioggia dovrà insultare il mio antico e nuovo dolore?
Stamattina mi ha svegliato il tuo discorso sul freddo Le gocce che scendono non sono carezze è il pianto che alimenta il lago di Narciso, una tristezza che vuole stare solo con se stessa
Le gocce che scendono sono le sbarre della mia prigione ostinata Io so però che le piante sono impazienti di luce a ogni sguardo amico riecco il sole
La pioggia ha superato i limiti, come fa a volte il rancore coi bimbi lasciati a tremare la pioggia non fa che acuire aspra la voglia di vedersi splendere in uno sguardo amato, come quello che ora le piante, ansiose di calore, tengono nascosto nel verde segreto
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Roberta
- 25/12/2012 21:12:00
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Ciao piccolo tesoro,riesci sempre a commuovermi, la tua sensibilitati rende bella, non solamente fuori, ma soprattutto dentro, non cambiare mai, resta sempre cosi. Bacio la tua Robinya
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Cristina Bizzarri
- 09/12/2012 23:17:00
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Un discorso tra te e tuo padre, tra te e il tuo dolore che non si illude ma crede e sa che le piante sono "ansiose di calore", come te, come noi tutti. Come chi, forse, ci lascerà. E bellissima e commovente Valentina. Non trovo altre parole se non dirti che è bellissima, davvero, e piena damore. Ciao.
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Loredana Savelli
- 09/12/2012 22:03:00
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"la pioggia non fa che acuire aspra la voglia di vedersi splendere in uno sguardo amato,"
Un forte desiderio di reciprocità emerge in questi versi e, trattandosi di un legame così intimo, si può immaginare il grado di intensità, tale che per alcuni raggiunge la morbosità. Mi ha colpito anche il verso che allude al narcisismo. E davvero difficile separare la propia immagine da quella impressa nello sguardo dei nostri primi "partner". Gli psicologi su questo hanno molto da dire, ma anche i poeti... Ciao!
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Gian Maria Turi
- 09/12/2012 21:23:00
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Mi piace molto la triste e calda intimità di questi versi, incapaci - come la vita - di trattenere il tempo.
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Guglielmo Peralta
- 09/12/2012 11:47:00
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Grande poesia, che non esiterei a definire bella, se non fosse intrisa di doloroso sentimento. So che bellezza e dolore, in poesia, non sono in contraddizione, ma qui è la vita, è il tuo cuore che parla rendendo "muta" la bellezza che, però, ritrova il suo buon diritto ad esprimersi e manifestarsi nella forma più alta dellamore, che tu nutri verso il tuo carissimo e amatissimo padre. Un abbraccio affettuosissimo a te, Valentina, e a papà.
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